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LISA MERONI


Lisa si racconta, oltre la divisa...

Sono nata a Milano ma in realtà sin da piccolissima ho vissuto divisa tra due luoghi molto differenti tra di loro: un paesino di 1000 anime in Val di Non e la grande metropoli milanese.

Dalla prima elementare ci siamo trasferiti a Milano ma comunque tutte le vacanze le ho trascorse con la mia famiglia sempre in Val di Non e così ho sempre avuto la sensazione di avere due case e due vite differenti e parallele..

Da piccola ero molto timida ma non introversa e quindi mi piaceva molto di più ascoltare che parlare, ho sempre cercato di essere d’aiuto alle persone che mi circondavano, a volte anteponendo i loro sentimenti ai miei. Mi sono accorta che ero capace di grande empatia e riuscivo a mettere i miei interlocutori a loro agio e così ho deciso di iscrivermi al corso di Laura in Psicologia (in realtà avrei voluto fare Psichiatria ma non me la sono sentita di opzionare così tanti anni della mia vita, tanto più che Milano mi è sempre stata stretta e non ho mai amato la vita frenetica della città, lo smog, la noncuranza delle persone e il clima umido)

È stato un puro caso che mi sia avvicinata al mondo dell’assistenza; avevo deciso di trovarmi un lavoretto estivo mentre ancora frequentavo il secondo anno di università ed è stato così che improvvisamente mi sono ritrovata catapultata in un mondo completamente nuovo: un mondo fatto di colori, di vivacità ma anche di responsabilità e di voli senza paracadute.

Indossare una divisa e un badge per me è stato come trasformarmi in un’altra persona; non potevo più permettermi di essere timida ma ero diventata un punto di riferimento e ci si aspettava da me che sapessi dare delle risposte esaustive e risolvere situazioni spiacevoli.

In molte occasioni, soprattutto all’ inizio mi sono sentita spaventata, esausta e demotivata, a volte sola, ma la mia caparbietà mi ha spinto a continuare e a non arrendermi finché un giorno, dopo qualche settimana mi sono resa conto che quel lavoro stava cominciando a piacermi sul serio, che non avevo più bisogno di incoraggiamenti esterni ma che traevo una sincera soddisfazione da quello che facevo.

Sono passati quasi 20 anni da quel momento e quello dell’assistenza è diventato il mio lavoro, ho portato a termine il mio corso di laurea e poi mi sono trasferita in Egitto che è ora la mia seconda casa.

Oggi come 20 anni fa affronto le sfide che questo magnifico lavoro mi propone con entusiasmo perché non c’è soddisfazione più grande di quando un ospite riparte contento, ti ringrazia per quello che hai fatto e conserva un bel ricordo di te e della sua vacanza.

Diventando una responsabile il mio compito è stato anche quello di formare nuovi assistenti e grazie alla maturità che ho acquisito in questi anni spero di essere stata in grado di trasmettere l’amore per questo lavoro anche a coloro che vi si sono accostati per la prima volta. In alcuni casi è stato bellissimo osservare nel giro di pochi mesi una vera trasformazione in ragazzi che si affacciavano a questo mondo come dei bruchi impacciati per poi diventare delle luccicanti farfalle.

Soprattutto in momenti difficili come questo 2020 che ha visto il nostro settore tra i più penalizzati mi sento ancora di dire che il mondo del turismo e dell’assistenza trasmettono sensazioni ed esperienze ineguagliabili che aprono la mente e gli orizzonti. Ora siamo in un momento di stasi ma torneremo a volare.




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